Archivio Storico


La costituzione dell’Archivio storico è stata una delle prime fatiche sostenute dalla Sezione storica del Centro Studi.

La ricerca del materiale riguardante le vicende politiche ed economiche della provincia iblea nell’età contemporanea è stata svolta presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma, quello provinciale di Ragusa e Modica e presso gli archivi dell’Istituto “Gramsci” di Roma e di Palermo.

Il cospicuo materiale d’archivio offre una sicura base per una più completa e fruttuosa ricostruzione storica degli ultimi cento anni.

Particolare importanza, nell’ambito della documentazione, riveste il materiale riguardante le monografie e i questionari delle inchieste Jacini (1886) e Lorenzoni (1908-10) relative al Circondario di Modica, acquisiti plesso l’Archivio Centrale dello Stato.

Ne rileviamo l’importanza perché, come è noto, le relazioni finali delle Inchieste non pubblicarono le singole monografie e i relativi questionari.

La parte più consistente e ricca dell’Archivio riguarda la lotta politica nel 1° primo dopoguerra, la nascita e l’avvento del fascismo: le relazioni dei segretari federali della provincia di Ragusa dal 1929 al 1934 (Partito Nazionale Fascista, Situazione Politica della Provincia), nonché le relazioni dei prefetti e dei questori relative alla vita politica ed economica della nuova provincia di Ragusa.

Il Fondo Bonifiche, acquisito presso l’Archivio provinciale di Ragusa, costituisce un insieme di documenti di grande importanza in quanto raccoglie relazioni prefettizie, relazioni tecniche, progetti di massima relativi alla politica agraria del fascismo e alla applicazione delle leggi speciali sulla bonifica integrale nell’area iblea per gli anni 1927-1942. L’importanza di tali documenti è data dal fatto che il fondo del Sottosegretariato per la bonifica integrale non è stato versato all’A.C.S., ma giace non ancora inventariato presso il Ministero dell’Agricoltura.

Una sezione dì grande interesse è costituita dalla documentazione sull’antifascismo siciliano, con fascicoli personali, relazioni di polizia e informazioni varie sull’attività dei “sovversivi” (Casellario Politico Centrale, Confinati Politici, Pubblica Sicurezza).

Segue poi la documentazione relativa alla ricostruzione del P.C.I. nelle province siciliane, acquisita presso l’Istituto “Gramsci” di Palermo e di Roma.

Altra sezione di sicuro rilievo è costituita dalle relazioni dei Prefetti relative alla situazione economica e politica ragusana dal 1944 al 1945, anni cruciali per la vita della Provincia che già aveva subito l’invasione alleata e si preparava alla rivolta del dicembre 1944 – gennaio ’45.

L’Archivio del Centro Studi è stato dichiarato “di notevole interesse storico“, ai sensi e per gli effetti del D.P.R. n. 1409 del 30.09.63, dal Soprintendente Archivistico per la Sicilia con proprio provvedimento del 3.12.99, in quanto, fra i suoi “pezzi” più notevoli, detiene:

  • il carteggio “Terranova”, esponente del movimento dei lavoratori nell’area ragusana agli inizi del Novecento, con la corrispondenza tra il Terranova, il Vacirca ed altri esponenti del socialismo isolano e nazionale relativa all’avvio dell’organizzazione operaia nei comuni iblei;
  • numerosi giornali e riviste risalenti alla fine dell’800 e all’inizio del 900;
  • diversi fascicoli concernenti il P.C.I. dallo sbarco americano in Sicilia ai primi anni ’50;
  • un significativo archivio fotografico di personaggi politici ed uomini di cultura, momenti delle lotte politiche e sindacali, dal secolo scorso al secondo dopoguerra.

L’Archivio del Centro Studi è sotto la tutela e la vigilanza della Soprintendenza Archivistica per la Sicilia, e la sua fruizione è aperta sia ai Soci della Associazione che al pubblico, in base all’apposito Regolamento. Gli utenti dell’Archivio sono soprattutto studenti universitari, che svolgono ricerche finalizzate alla stesura di tesi di laurea, oltre a studiosi e ricercatori. Preposto alla direzione dell’Archivio storico è il Consiglio di Amministrazione del Centro Studi, rappresentato dal suo Presidente, che cura i rapporti con la Soprintendenza Archivistica e gli altri Archivi.